Incontro con il Maestro del Cinema, Piero Tosi

Il cinema è anche costume.
L’Italia vanta un patrimonio umano-artistico di altissimo livello, uno tra tutti, Piero Tosi (Classe 1927, nato a Sesto Fiorentino).
Allievo di Ottone Rosai, ha dato il meglio di sé con Luchino Visconti, nella prosa “La Locandiera”, nella lirica “La sonnambula”, “Macbeth” e nel cinema “Senso”, “Rocco e i suoi fratelli”, “Le notti bianche”, “Il Gattopardo”. Ma anche con altri registi, tra i quali Mauro Bolognini.
Ha insegnato alla Scuola Nazionale di Cinema presso il “Centro Sperimentale di Cinematografia” di Roma. Nel 2008 Csc Production gli ha dedicato il documentario diretto da Francesco Costabile “L’abito e il volto – Incontro con Piero Tosi”, vincitore del Premio del Pubblico al “Biografilm Festival”. L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che assegna annualmente i Premi Oscar, ha deciso di conferirgli un premio alla carriera.
La sua vita artistica ha accompagnato la storia del cinema italiano, discreto ed elegante, il Maestro Tosi non ama l’eccessiva celebrazione della sua storia. Raffinatezza, cultura, ironia ed umiltà sono i tratti che lo caratterizzano. Sua l’idea del tailleur bianco “vissuto” di Anna Magnani in “Bellissima”. Frutto della sua pazienza gli imperiosi abiti de “Il Gattopardo”. Sua l’invenzione del pantalone con le bretelle sul petto nudo di Charlotte Rampling in “Il portiere di notte” di Liliana Cavani, icona di ogni deviazione sadomasochista.
I suoi costumi, li custodisce la sartoria Tirelli, oggi guidata da Dino Trappetti.
Il Maestro Tosi, ci racconta che le idee nascevano spesso nei tavoli delle botteghe, momenti di pura creatività. Le botteghe erano i caffè, i ristoranti intorno a via del Corso: da Luciano in via della Croce, da Cesarina sedeva tutto il cinema.
L’invenzione di cui va più orgoglioso è  il Gattopardo, “un lavoro di autentica filologia”, afferma.
Al Maestro chiedo se prova emozione nel dover ricevere un premio così prestigioso, come l’Oscar alla Carriera, la sua risposta è puntuale: “Se le dicessi di no, risulterei presuntuoso, ma è così. Non sono i premi ad emozionarmi, a gratificarmi. L’Oscar alla Carriera è sicuramente un premio importantissimo, assegnato da persone serie e, sono riconoscente. I premi sono vanità. E’ il lavoro ad emozionarmi. Il lavoro è meraviglia”.
Si ritiene soddisfatto per la sua storia artistica-professionale?
“Sono un uomo che ha tratto luce e gratificazione da tutto ciò che ha creato. Ho avuto la fortuna di vivere e lavorare in un contesto storico molto importante per la storia del nostro Paese, e del Cinema, in particolare. Ho conosciuto e lavorato con delle personalità straordinarie; incontri umani diventati grandi amicizie, come Franco Zeffirelli, Luchino Visconti e Mauro Bolognini”.
Cosa è il Cinema per Lei?
“Il cinema è una forma di evasione, è fascino, emozione. Si apre il velluto rosso ed inizia la magia. Il cinema di un tempo, quello dei grandi divi, oggi non ne esiste più. Il cinema di Hollywood, non esiste più. La Sicilia è terra di cinema. La Terra del mio Gattopardo”.