L’individuo non è più in grado di attendere, le emozioni hanno lasciato spazio al consumismo del toccarsi; la sessualità è diventata una pratica da attuare subito, se non lo fai, se subito non ti concedi, vuol dire che non sei una persona al passo con i tempi.
L’intreccio dei corpi, del baciarsi, dell’accarezzarsi deve avvenire quando il partner emoziona davvero.
Bisogna concedersi tempo, lasciarsi affascinare dall’attesa, darsi il tempo di conoscere l’altro, e se stessi, nella relazione sentimentale nascente.
Il consumismo fisico-affettivo non favorisce l’unione. Una volta consumata la si getta nella spazzatura.
E via, ad un’altra sessualità esibita.
I bambini e le bambine devono essere abituati già all’interno della prima agenzia educativa, che è la scuola, a riflettere, indagare, parlare, comprendere ed esprimere i sentimenti sul valore umano, sociale e simbolico (oltre che affettivo) dei rapporti tra gli individui.
Si potrebbe insegnare la cultura di attenzione e valorizzazione della pratica sulla cura; aver cura delle cose, della gente. Della vita.
L’educazione sentimentale è lo strumento in grado di suscitare ed arricchire il sentimento del mondo, il senso delle relazioni, la conoscenza dell’altro.
Ricordiamocelo sempre: “All’origine del suo futuro, il bambino impara e diventa ciò che vive:
Se vive nell’armonia, diverrà sano.
Se vive nell’antagonismo, diverrà aggressivo.
Se vive nella lealtà, diverrà corretto”.